sabato 1 marzo 2008

Steve Evans Quartet


Il percorso che porta al jazz vocale è stato lungo e vario per il cantante di Chicago, Steve Evans. Da bambino viene istruito come cantante classico e, molto dotato vocalmente, arriva alla Interlochen Arts Academy. Il suo naturale approdo sembra il canto classico, l’opera. Ma era destino che ciò non accadesse. Va oltre, si appassiona all'arte della recitazione. Lascia Chicago e si trasferisce a Londra, approda alla Royal Academy di Arti Drammatiche. Il suo maestro è George Schdanoff, l’icona del teatro russo e co-creatore della tecnica recitativa di Michael Chekhov. Incoraggiato dalla disciplina degli artisti Russi, quindi, Evans incontra Slava Dolgechev, rinomato direttore del Teatro d’Arte di Mosca, e studia con lui il famoso metodo Stanislavski. Durante questo periodo entra in un piccolo negozio di dischi, dove ascolta i classici album di John Coltrane e Johnny Hartman. Neanche a dirlo, questa musica cambia invece il corso della sua vita. Inizia a studiare il jazz nella forma teorica più basilare: armonia, pianoforte ed arrangiamento. Accetta un invito del Berklee College of Music, la celebre scuola californiana. Qui incontra il cantante jazz Kevin Mahogany, nella veste di suo master teacher. Ritorna quindi nella sua Chicago, culla creativa del jazz del secolo scorso, e si inserisce nelle sempre viva scena locale. Dà vita ad un quartetto jazz, e debutta con un album 2 Sets, registrato in presa diretta, un vero live in studio.La scelta del repertorio artistico è ardita e insolita allo stesso tempo, comprendendo brani di Nick Drake, Tom Jones, Arto Lindsay, ma anche di Percy Heath ed Harold Arden. Il feeling dei musicisti che si percepisce dall'ascolto del disco è impressionante. Il contrabbasso di Jake Vinsel è una guida perfetta per il timbro tenorile di Evans, mentre il batterista Noritake Tanaka ed il pianista Leandro Lopez Varady aiutano a distendere la tessitura compositiva, sulla quale l'artista di Chicago si esprime al massimo. All'’interno del già ristretto campo delle voci maschili jazz internazionali, il timbro di Steve Evans si distingue per la sua estensione da tenore, per gli arrangiamenti originali e per il suo intimismo.

Nessun commento: