sabato 1 marzo 2008

Reel People


Quando il giovane e ambizioso store manager Oli Lazarus diede avvio al progetto dei Reel People - nel 2000 - non avrebbe immaginato dove quel primo passo l’avrebbe poi portato. Immerso per tre anni nel suono house del negozio di dischi Flying, Lazarus aveva iniziato a sentire che la sua formazione musicale era completa e che la sua esperienza nel negozio volgeva al termine.Appassionatosi al dancefloor e avendo guadagnato una certa esperienza dell’industria musicale mentre lavorava con l’etichetta sorella Chillifunk, Oli Lazurus decise che il suo futuro risiedeva nella produzione musicale. Il suo ideale era di guidare un live ensemble nella più raffinata tradizione di Maze e Rufus, ma senza brani, performance e competenze in studio, a quel punto il suo sogno sembrava quasi irrealizzabile. Questi ostacoli apparentemente insormontabili non sarebbero tuttavia stati d’intralcio. Utilizzando la guida della produzione don Philip Asher di West London (Restless Soul), il talento del pluri-strumentista Nathan Haines e l’assistenza dell’ingegnere della Chillifunk Tom Davidson, Oil si accinse a creare il primo prodotto del progetto. “Spiritual”, remixato più tardi da Jon Cutler e Seiji (Bugz in the Attic), riscosse successo tra alcuni dei più raffinati DJs underground della città di Londra e segnò un punto di svolta per Lazarus.Fu l’album d’esordio di stampo Papa Records, un’etichetta creata inizialmente per realizzare il materiale dei Reel People ma che ha poi riscosso un successo considerevole con pezzi, tra gli altri, di Dj Spinna, Osunlade, Jon Cutler e Matthias Heilbronn. Seguì subito un altro singolo “Reeltime” e i Reel People iniziarono a farsi una reputazione come prodotto nuovo, a cavallo tra l’house e il broken beat. Durante le audizioni dei musicisti per le sessioni in studio, Oil Lazarusu si imbattè in Mike Patto, un pianista talentuoso che mostrava abilità alla chitarra e alla voce. Nonostante fossero molto diversi nelle loro rispettive personalità, si creò un rapporto istantaneo tea i due e la loro commune maniera di intendere il lavoro spinse Lazarus ad invitare Mike Patto a unirsi ai Reel People come membro full-time. Con molte realizzazioni alle spalle, non ultime quelle con i Restless Sound, Patto introdusse l’elemento compositivo all’interno del gruppo e sotto le sue insistenze, si iniziò a comporre per dare forma ai contenuti dell’album d’esordio. Lavorando con Danna Fearon, vocalist della scuderia D-inluence, i Reel People iniziarono a divenire una vera band e non solo un prodotto da studio, con prime collaborazioni come “Butterflies”, “Secon Guess”, “Washing Away” e “Back 2 Base”, cominciando così a definire il nuovo sound dell’ensemble. Gli ulteriori contributi della vocalist Vanessa Freeman e dei rinomati produttori Phil Asher, DJ Spinna e Seiji dei Bugz in the Attic, rafforzarono il sound del gruppo.Dal progetto dell’album i Reel People tirarono fuori due singoli che precedettero la realizzazione finale. Il primo di questi “Can’t Stop” fu registrato in parte a New York con la vocalist Angela Johnson (Cooly's Hot Box) e si rivelò un successone mondiale, deliziando le piste da Manhattan a Manchester, da Melbourne a Miami. Remixato da Dennis Ferrer (Sfere) il pezzo rimase un modello unico per i Reel People, avendo riscosso presso i DJs house lo stesso rispetto che l’originale riscosse presso i DJs dell’altra sponda.A seguire, il pezzo che da il nome all’album “Second Guess” apparve come singolo e dopo diverse settimane il lavoro completo fu svelato al mondo. Una stella brillante nel firmamento dei dance albums, “Second Guess” era una collection unica poichè combinava materiale tradizionalmente basato sulla canzone e sul musicista in una forma che sarebbe stata accolta nel cuore del dancefloor. I critici deliravano, i DJs sbavavano e quello che venne definito il migliore album dance britannico degli ultimi anni garantì attenzione al gruppo.Con apparizioni knockout al Cargo di Londra e serate al Jazz Café, al Band On The Wall di Manchester, al Southport Weekender, al V Festival e al Tokyo Jazz Festival, i Reel People si crearono una reputazione di grandi musicisti e motori di folle. Ancora supporto per l’album e infatti la band fu selezionata dalla Columbia Records in Giappone ma avendo esaurito tutti i fondi della Papa durante le registrazioni, c’era poco che si potesse fare per promuovere “Second Guess” fuori dalle performance live itineranti. Si presentò un’opportunità per la band alla House Music Awards di Londra del 2004 dove erano stati nominati in diverse categorie cosa che segnava la chance di suonare di fronte ai mostri dell’industria dance. Suonando "Can't Stop", "Butterflies" e "The Light" la band colpì nel segno, soprattutto quello di Simon Dunmore della Defected Records.Un aficionado del soul, egli riconobbe i talenti multi-sfaccettati dei membri dell’ensemle e si avvicinò ai Reel People nell’intento di portare a pieno compimento “Second Guess”.Nel 2005 la Defected Records realizza l’ album contenente tre inediti: "The Rain" con Sharlene Hector (Basement Jaxx) e remix di Joey Negro e Rasmus Faber; "In The Sun" probabilmente il loro miglior pezzo fino ad oggi; e una versione cover del classico di Thelma Houston "You Used To Hold Me So Tight". I Reel People sono chiamati a portare questo album meraviglioso on the road ancora una volta. In soli cinque anni Oli Lazarus ha realizzato quel sogno tanto lontano nato ai tempi del Flying, cosa che non avrebbe forse osato sperare

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