venerdì 27 marzo 2009

Tokyo Black Star - Black Ships (Innervisions)


Album di debutto dopo una serie di singoli che li hanno affermati nell'underground per il duo formato da Alex from Tokyo e dal giapponese Isao Kumano.
Il loro campo il loro campo d'azione è un limbo dove si incontra una sensibilità groovistica "cosmic" baldelliana e una saldo retroterra tra house con forti diramazioni deep e Detroit techno.
Circondati da macchine analogiche, i due sono riusciti a far coincidere le loro traiettorie interplanetarie (Alex dalla Francia si era trasfrerito in Giappone ora vive a New York) per produrre "Black Ships".
Dall'utopismo malinconico Motor City dell'inziale Powder Dreams allo strisciante cosmic psichedelico di Violent Rush, dalla vera deep-house Black Star, con Rich Medina alla voce, alla sontuosa Reincarnation, già acclamato singolo, con la progressione lenta e inesorabile e il low-spoken in francese, passando per lo stabby-funk di Still Sequence, le pieghe post-dub di Deep Sea, l'amient kraut & japanese di Kagura, l'Ymo take di Sepiaphone, prende forma un disco ottimo la cui riuscita totale è pregiudicata sollo da qualche ridondanza di troppo.

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